Il maestro Gissi

IL MAESTRO GISSI

di Raffaele de Seneen  e  Romeo Brescia

Cassa Armonica Banda 1

L’epoca dei concerti bandistici in piazza è ormai lontana nel tempo. Il grande palco rotondo (cassa armonica) al centro con la sua sovrastante cupola per ottimizzare l’acustica e la risonanza, musicisti: fiati, ottoni, a semicerchio e il direttore che con la sua bacchetta dettava attacchi, tempi e pause.

Sotto il palco, tutt’intorno, gli spettatori in assoluto e religioso silenzio, in attesa dell’assolo di quello quell’altro strumento, o del finale corale in crescendo segnato dal ritmo del tamburo e dallo schiocco dei piatti.

I foggiani, attratti da queste manifestazioni, spesso legate a festività religiose, apprezzavano da buoni intenditori, dividendosi, quasi tifoserie, a favore di un complesso bandistico o di un altro, di un direttore d’orchestra e l’altro.

Elogiavano e apprezzavano fino al  punto di immaginare che i più bravi direttori, con la punta della loro bacchetta, disegnassero nell’aria le  note da suonare su di un immaginario pentagramma.

Alla ribalta e in competizione il Maestro Paolo Falcicchio (Alessano 1879-1963) allievo del Maestro Saverio Mercadante, e il complesso bandistico di Gioia del Colle, e il nostro Maestro Luigi Gissi, di cui riusciamo a raccogliere poche notizie.

Luigi Gissi 1

 

Luigi Gissi nacque a Foggia il 21 gennaio 1856 da Michele Gissi e da Mariannina de Chiara,  sposò Giovannini Lucia, fu impiegato delle ferrovie,  musicista, compositore, direttore  della banda Dauna, titolare di cattedra e consigliere per la musica all’Accademia Nazionale di S. Cecilia e fu anche maestro di Umberto Giordano. Inoltre ricevette la medaglia d’oro per i benemeriti dell’arte e della cultura e il Lauro d’oro dell’accademia Tiberina. Gissi venne a mancare il 16 ottobre 1939, a suo ricordo oggi resta  solo una strada dedicata in città. Le spoglie del maestro riposano nella  vecchia cappella dei Sette Dolori del cimitero di Foggia.

BANDA Maestro Gissi

Il complesso bandistico insieme al maestro Luigi Gissi – Foggia 19

Il complesso bandistico composto da aerofoni e timpani, diversamente dalle bande da parata, consentiva l’utilizzo di strumenti più ingombranti e intrasportabili, si pensi alla grancassa o a quei fiati particolari con due ance. Anche se, nella storia musicale di Foggia si ricordano complessi da parata, almeno due contestualmente e legati alle fazioni politiche dell’epoca tanto da costituire a volta strumento o bersaglio della vita amministrativa.

A tal proposito si ricorda il detto dialettale:

“Lànze ha pèrse u’ bastòne

e’ ‘a bànne s’è mìsse u’ pechesciòne”

Vincenzo Lanza 1 [Il riferimento è alla statua del Lanza, da cui si era staccato un avambraccio con bastone, e l’accostamento, la rima, ad una delle due bande musicali cittadine che aveva indossato la nuova divisa: ‘a pechèsce, probabilmente un soprabito-palandrana terminante sul retro ad una o due punte].

Questo porta a pensare che fosse la banda cittadina soprannominata dei “gialloni”, per la divisa di colore giallo che indossava; l’altra era soprannominata dei “vicci” (tacchini), e al suo passaggio la tifoseria avversaria gli lanciava contro chicchi di granturco  a sottolineare il nomignolo affibbiato, appunto quello di un animale da cortile.

Ma tornando al nostro Maestro Luigi Gissi proponiamo una sua preghiera, un’Ave Maria inedita alla Madonna Addolorata raccolta da una sua estimatrice agli inizi degli anni ’30.

Hai bruno il manto,

hai triste il viso,

il cuor trafitto

se ti contemplo

angel d’amore.

Io mi associo al tuo dolore,

fiumi di pianto son gli occhi miei,

stare ai tuoi piedi sempre vorrei.

Deh ascolta o madre la prece mia

mentre ripeto Ave Maria.

 

Pubblicato il: 6 Dic 2014

 

 

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