Una Storica Pelletteria

UNA STORICA PELLETTERIA

 di Raffaele de Seneen e  Romeo Brescia

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I coniugi Lioia dietro il banco di vendita.

“Pellami Villani”, forse un destino fra l’assonanza del sostantivo col cognome che lo segue, certo è che il binomio è ben noto a Foggia ed ai foggiani ormai da molto tempo.

Via Manzoni, ‘U stradòne San Gesèppe o ‘U stadòne ‘u Pataffije, come meglio era conosciuto nei tempi passati, al civico settanta una scritta rossa su un ingresso costituito da un “vetrina” che conta gli anni suoi, e subito dentro un lungo bancone in legno per servire i clienti, originale, d’epoca.

Villani 2

I coniugi Lioia seduti davanti all’ingresso del negozio, insieme a Mario Villani e amici, in una serata di calura estiva.

Il grande locale, un piano terra a volte alte, che ha una grossa dependance sulla sinistra utilizzata come magazzino-deposito, prosegue in fondo con un altro meno visibile dall’ingresso, una specie di laboratorio.

E’ un manufatto imponente ed antico, originariamente utilizzato per stalla equini e probabile deposito carrozze, troppo grande per appartenere ad una famiglia benestante dell’epoca che di solito, per la bisogna,  utilizzavano i grandi androni dei portoni d’ingresso. Sembra più una “posta” di cambio, un ricovero per viandanti e viaggiatori considerata la sua ubicazione, a un tiro di schioppo dall’Epitaffio punto di confluenza di Tratturi e vie.

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Mario Villani

 

Il suo utilizzo è variato nel tempo, ma è rimasto un filo conduttore che lo accompagna nella sua storia.

Da stalla-ricovero, nel 1912 un tale Lioia, originario di Canosa di Puglia, ‘u canusìne, così lo chiamavano e così lo ricordano ancora i più vecchi della zona, lo trasforma in un negozio-deposito di pellami e cuoi.

L’economia agricola dell’epoca trova nel lavoro degli equini la sua forza motrice essenziale, e sicuramente quel magazzino-rivendita diventa soprattutto fonte di approvvigionamento, per sellai e vardari, tutti quegli artigiani dediti al lavoro di pelle e cuoio per costruire finimenti equini, ma anche, nella misura e per le condizioni del tempo approdo di calzolai e ciabattini, di artigiani dediti a rivestire fondi e schienali di sedie, superfici di scrivanie, ecc.

Mario Villani, classe 1919, entra a bottega dal Lioia nel 1927, ragazzo di bottega, u’ uagliòne, cresce, si fa le ossa, impara di cuoio e pellami, e quando si presenta l’occasione rileva l’attività, è il 1960.

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Salvatore Villani

 

Dopo oltre un secolo (1912 – 2015), mutati i tempi, cambiate le persone, la scena all’interno dell’emporio non è cambiata molto: impregnato di odori tipici, mobili e attrezzi d’epoca, qualche foto ricordo appesa alle pareti, una vecchia bilancia a piatti, il pavimento di lastre di pietra, le chianghe, e fuori il tempo scorre, mentre all’interno sembra si sia fermato.

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Oggi,  i figli Salvatore ed Antonio Villani alternandosi continuano a gestire l’attività in locali che si trovano sulla stessa via ma due numeri civici più avanti.

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