Parlando dell’ing. Oberty

Parlando dell’ing. Oberty…

di Alessandro Brescia

Luigi Obery 1

 Quando Luigi Oberty (1790-1874) giunge a Foggia, con l’incarico dì pubblico ingegnere, è un progettista che già annovera diverse esperienze. Nato a Mouton (Perinaldo), nella Contea di Nizza (allora Piemonte), si stabilisce ben presto a Napoli, dove studia ingegneria alla Scuola di Applicazione. Nel 1811, ancor prima di completare il corso triennale di studi, è designato aspirante ingegnere: entra così a far parte del Real Corpo di Ponti e Strade, dove svolgerà una brillante carriera. La sua operosità è ampiamente testimoniata dalla redazione di numerosi progetti e perizie, che interessano diversi settori: architettura civile, restauro, urbanistica, opere idrauliche, nelle varie regioni del Regno. Fin dalle sue prime fatiche di progettista, svolte in Avellino, ove si sofferma tra il 1818 e il 1821, rivela la sua matrice neo-classica, aderendo agli ideali figurativi in voga a quel tempo. Nel capoluogo del Principato Ultra progetta edifici nuovi.

Pronao Villa Comunale

Propileo della Villa Comunale

Dopo il soggiorno avellinese è presente in Capitanata; e qui, dove ha corso essenzialmente la sua carriera pratica, l’oggettività del suo impegno si misura, per circa vent’anni (1820-1840), con importanti opere di carattere pubblico. La sua prima opera architettonica considerevole è, con certezza, la sistemazione dell’impianto planimetrico e i propilei d’accesso al Giardino Pubblico (1824-27), oggi Villa Comunale. Il secondo edificio significativo è il Real Teatro Ferdinando (1825-28), oggi “U. Giordano”, che ripete nelle sue linee essenziali, lo schema dell’architettura teatrale frequente nell’Ottocento. Il primitivo prospetto principale (successivamente rimaneggiato a seguito delle  fessurazioni apparse sull’architrave del portico d’ingresso) presenta un singolare telaio compositivo diviso in due zone distinte: le colonne del piano terra sono in contrasto con la liscia superficie muraria del piano superiore.

Orfanotrofio Provinciale Maria Cristina

Orfanotrofio Provinciale Maria Cristina

Simile tentativo per pervenire a una diversa disposizione di superficie traspare in un’altra sua fabbrica, più tarda e degna di nota, l’Orfanotrofio “M. Cristina” (progettato nel 1835 e ultimato nel 1845, verrà distrutto nel 1935 per lasciare l’area all’attuale palazzo degli Uffici  Statali). Contemporaneamente alla messa in opera dell’Orfanotrofio “M. Cristina” disegna il nuovo fronte della chiesa di S. Francesco Saverio (1835). Sono queste le architetture più rilevanti e che meglio esprimono le aspirazioni stilistiche dell’ Oberty e, al contempo, sono espressione patente di quell’ambizioso “programma emblematico” che la rinnovata classe politica foggiana si era adoperata di adempiere. A lui si devono, altresì, molte delle moderne attrezzature collettive strutture mirate ai nuovi bisogni della vita civile e sociale.

Chiesa di San Francesco Saverio

Chiesa di San Francesco Saverio

Connessa con l’attività architettonica di Foggia, e formalmente contigua con essa, è quella della provincia, dove realizza numerosi progetti, di cui particolare citazione meritano: il primo Teatro di Lucera (1826), complesso costruttivo spazialmente articolato in un’ala del palazzo Mozzagrugno, già sede municipale; la cattedrale di Panni (1836), la cui semplicità lineare del disegno prospettico, ne fa una delle sue opere maggiori in Capitanata.

 

 

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