Notizie storiche della Chiesa di S. Chiara e del Monastero

Notizie storiche della Chiesa di S. Chiara e del Monastero

– Prima parte –

  a cura di Bruno e Donatella Di Biccari

Santa Chiara 3

Lapide a ricordo del restauro del 1731

I danni subiti dal complesso conventuale delle Clarisse di S. Chiara in occasione del terremoto del 1731 sono notevoli e vengono descritti in alcuni documenti dell’epoca. La Chiesa fu abbattuta dalle fondamenta, tanto che fu più conveniente rifarla ex-novo. Per prima cosa fu riattivato il Monastero che già alla fine del 1731 fu di nuovo agibile. Nel cortile del Monastero c’è una lapide che ricorda come “le rovine del terremoto sono state restaurate sotto la direzione della Badessa Suor M. Celestina de Angelis e la protezione dell’illustre dottore F. Antonio Ricciardi. Nell’anno del Signore del 1731”.

Questo è stato un primo intervento urgente, per poter far rientrare le suore che erano state trasferite fuori città. Per poter ricostruire la Chiesa la Direzione è stata costretta ad alienare parte degli stabili di loro proprietà, che per alcuni anni fu una fonte di finanziamento. Tra il 1740 e il 1742 furono presi dalla dote di Antonia Nisi, dopo la professione, ducati 1.500, mentre Don Giovanni Chiarizio concesse la somma di ducati 6.200, gratis e senza interessi. A ricordo c’è una lapide, nella chiesa, che attesta che la “pietà delle sacre Vergini sotto la direzione della loro Badessa M. Celestina de Angelis e sotto il patronato di Giovanni Chiarizio, nell’anno del Signore 1742, a spese del Monastero, fece risorgere con una forma più sfarzosa e più spaziosa il tempio di S. Chiara affinché con la nuova e più elegante forma presentasse a ciascuno uno spettacolo più lieto (M. Di Gioia, Foggia sacra ieri e oggi).

SANTA CHIARA 1

Auditorium Santa Chiara – Lapide commemorativa 1742

Nell’anno 1743 lo stesso Benefattore D. Giovanni Chiarizio concesse altri 2.500 ducati per completare la Chiesa in modo che le Clarisse potessero celebrarvi i loro uffici. Il rifacimento sia del Monastero che della Chiesa prosegue per tappe. Dalle carte depositate presso l’Archivio Diocesano di Foggia sappiamo che dal 10 settembre 1930, in seguito ai lavori di demolizione della vicina chiesa parrocchiale di S. Angelo, per procurare il risanamento della zona e dar luogo alla costruzione del nuovo Municipio, la Chiesa di S. Chiara, in attesa della costruzione della nuova chiesa parrocchiale, funzionò da sede provvisoria della parrocchia, sennonché nel 1932, a causa di alcune gravi lesioni verificatesi nella volta del tempio, il servizio parrocchiale passò temporaneamente nella chiesa di S. Agostino e la chiesa di S. Chiara venne chiusa al culto. Rovinata dalle incursioni aeree del 1943 non fu restaurata per il culto. L’Altare maggiore di marmo fu demolito e ricostruito nella chiesa di S. Luigi; il quadro di S. Chiara opera di Francesco Solimena, fu prestato e si trova esposto nella Pinacoteca Comunale; la statua dell’Immacolata è custodita nella sacrestia della vicina chiesa dell’Addolorata e la Chiesa, restaurata, fu ridotta a sala per rappresentazioni e conferenze ad uso della Parrocchia di S. Tommaso. Successivamente è stata data in uso al Comune di Foggia.

IMMACOLATA 1

Immacolata Concezione dello scultore Giacomo Colombo di Napoli – 20 ottobre 1696 attestazione di Pagamento di 70 ducati. ( Pasculli Ferrara 1989, P62)

Il Monastero di S. Chiara – data dell’edificazione

Dalle rovine del terremoto del 1731,  mentre si sistemavano le carte si è venuto a conoscenza della fondazione del Monastero di Santa Chiara. La Badessa di Santa Chiara si rammaricava, infatti, della mancata esistenza di uno scritto dal quale si potesse sapere il tempo di edificazione del Monastero; per questa mancanza non intendeva certamente “pregiudicare punto alla stima delle primitive Madri di questo Venerabile Monastero di Santa Chiara della Real Città di Foggia, che una simile trascuraggine praticarono colle loro Figlie, le quali non sanno del come e del quando fosse edificato e in qual modo accresciuto questo loro Monastero”. Ricorda che ci sono due lapidi nella parte interiore del Chiostro da dove si ricava una “non dispreggevole antichità” in una con la iscrizione “Suor Iulia de Frasa Abbadessa di Santa Chiara di Foggia 1546”e nell’altra: “Suor Faustina de Lobrito Abbadessa di Santa Chiara 1588”; che denotano essere stato in quei tempi il Monastero in stato di consistenza.

Santa Chiara 4

Chiostro Santa Chiara – Lapide commemorativa 1546

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Chiostro Santa Chiara – Lapide commemorativa 1588

 

 

 

 

 

 

 

Benchè, continua la Badessa, come abbiamo fin qui detto nel Monastero di Santa Chiara non c’era nessun monumento per ravvisare quale sia la sua origine, fondazione ed antichità, tuttavia perché non rimanesse in noi una tanta oscurità il Signore ha permesso si fosse rinvenuto lume bastante per comprendere esser figli di fondazione antichissima e ragguardevole, come che fondato da Beatrice Lollo di Assisi nipote della nostra Santa Madre Chiara nel milletrecento di nostra salute, come in un biglietto casualmente ritrovato dalla Depositaria Suor Anna Maria de Benedictis, infra alcune altre scritture di carattere antico, ma intelligibile, si legge. Il  suddetto originalmente conservasi in uno scatolino nella Cassa del Deposito, ed il suo tenore è il seguente: “Nell’anno 1339 Roberto Re di Napoli donò a Fino Lollo di Assisi nipote di Santa Chiara annue duecento oncie d’oro rendita, delle quali la parte maggiore si esiggeva sopra Foggia, dove passò lui di casa e portò seco Beatrice Lollo sua sorella, e questo fu una delle Fondatrici del Monastero di Santa Chiara”.

 

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