Notizie storiche della Chiesa di S. Chiara e del Monastero – La soppressione.

Notizie storiche della Chiesa di S. Chiara e del Monastero

– Seconda parte –

a cura di Bruno e Donatella Di Biccari

La soppressione

 Nel 1862 il primo Monastero ad essere soppresso fu quello della SS.ma Annunziata, come da Decreto n.251 del 17.2.1861. In quello stesso anno il Giudice del Circondario di Foggia V. Berlingieri scrive al Vicario Generale della Diocesi Canonico Antonio Romito che per ordini superiori si deve prendere possesso del Monastero di S. Chiara e SS. Salvatore ed urge la sua presenza per fare l’inventario dei beni e dare disposizioni alle Superiori di non fare opposizione.

Chiostro Santa Chiara

Chiostro Santa Chiara

Nel frattempo nel Monastero di S. Chiara si erano rifugiate le Religiose dell’Annunziata che nel frattempo il loro Monastero era stato occupato per il servizio della Truppa.

Siamo arrivati a fine maggio del 1866 quando con deliberazione della Giunta Municipale “con tre soli votanti” si disponeva l’occupazione del Monastero di S. Chiara, tale deliberazione fu approvata dal Prefetto. La notizia della decisione fu sufficiente a “gettare la costernazione fra le novanta Religiose” le quali non si attendevano tale decisione. Erano sicure che non sarebbe successo niente del genere in quanto era stato già occupato il Monastero della SS.ma Annunziata.

In un rapporto del 30.5.1866 diretto al Ministro per il Culto il Vicario Generale della Diocesi lo informa di aver fatto presente al Prefetto di Foggia “che esistono in Foggia sette Conventi dismessi oltre quello occupato dai Reali Carabinieri ed oltre tre altre chiese pure occupate, pareva che il Municipio avrebbe ben potuto evitare la dismissione di quest’altro Monastero ed il discacciamento  delle Suore, avrebbe potuto provvedere con altri edifizi presenti in tutta la Città di Foggia”. Egli chiede al Ministro di “disporre  che le due Comunità Claustrali riunite non siamo amosse dal loro asilo e che il Municipio provvegga a sopperire altro locale, ove il bisogno lo esigga, o in estremo caso all’asilo competente di quelle Religiose, le quali non altro posseggono che la pensione loro tribuita dal Governo”.

Il 1° Giugno 1866 il Ministro Guardasigilli con telegramma diretto al Prefetto di Foggia annunzia che trattandosi di assoluta necessità Egli autorizza l’occupazione del Monastero di S. Chiara di Foggia.

Il Prefetto nel comunicare la notizia al Vicario Generale della Diocesi, fa presente di essersi rivolto al Sig. Generale Comandante la Divisione Militare di Bari per sapere se veramente esiste l’assoluta necessità di occupare detto Monastero, il quale gli ha risposto dicendo “di essere la necessità di locali grande assai” e che si attende lo sgombro del cennato edifizio per inviare un Battaglione dei volontari organizzati che in atto si trovano in Barletta”.

Il Prefetto ha fatto presente che lo sgombro del Monastero non può aver luogo prima del 4 di giugno per dare tempo alle Reverende Suore di fare i necessari preparativi e che alle medesime siano usati i dovuti riguardi e tutte le possibili agevolezze.

Donna Antonina Rinaldi Badessa di S. Chiara il 3 giugno 1866 fa atto di protesta tramite la Cancelleria del Tribunale di Commercio di Foggia per la forzata uscita dalla Clausura con l’annotazione delle Religiose partite ed andate ai rispettivi domicili.

La Badessa e tutte le Religiose Claustrali dei due Monasteri riuniti di S. Chiara e della SS.ma Annunziata di Foggia, nel temuto nome di Dio, solennemente e ad unanimità protestano contro il Municipio di Foggia, che ha dato luogo alla loro espulsione dal Chiostro, benché non dettate né da necessità, né da verun altro ragionevole motivo; anzi appositamente provocata, ed eseguita nel non lodevole scopo di fare onta all’Augusta Religione di Cristo ad ogni principio di umanità, ed a vittime innocenti, in controsenso del diritto Canonico e civile della legge fondamentale del regno, ed in aperta violazione dell’articolo ottavo legge di soppressione del 17 febbraio 1861. Laonde mano fidata nella sola giustizia immutabile di Dio, al cui cospetto per fermo giungeranno le desolanti loro lagrime e le loro fervide preghiere per la tutela e la incolumità di diritti che hanno, soltanto perché sono astrette dalla forza e dalla violenza, escono dal Monastero, ma con protesta di doversi per sempre ritenere come ingiusto, illegale ed inumano quanto contro di essi si è operato”.

Suor Antonina Rinaldi Badessa; S. Amalia Fanelli Vicaria, (seguono la firma di 53 Suore, alla presenza dei Testimoni: Giuseppe Palmieri e Giuseppe Santoro, Notaio Nicola Pepe.”

 (N° 251). Decreto relativo alla soppressione delle Comunità e degli Ordini religiosi nelle province napoletane, allo scioglimento de’ beneficii ecclesiastici, ed all’amministrazione e possesso de’ beni posseduti da’ suddetti Corpi ed enti morali.

Napoli, 17 Febbraio 1861

A firma di Eugenio Principe di Savoja Carignano, Luogotenente Generale del Re nelle provincie napoletane.                                                                                    

Per la soppressione degli Ordini Religiosi la normativa governativa prevedeva parallelamente alla soppressione, anche il passaggio al demanio delle proprietà immobiliari e mobiliari degli ex ordini religiosi. Ancora oggi, infatti, gli edifici di Conventi femminili sono adibiti ad usi pubblici – Scuole Elementari di S. Chiara e G. Pascoli. I beni mobili, costituiti da arredi sacri, quadri, statue ed altro, furono venduti in aste pubbliche, mentre le librerie dei conventi, passarono al Municipio di Foggia e quindi alla Biblioteca Comunale, fondata nel 1833. Nel 1940 la Biblioteca Comunale passò a quella Provinciale ove si conservano ancora centinaia di preziosi volumi provenienti dagli ex conventi.

Francesco Solimena- Santa Chiara

Museo Civico di Foggia – Francesco Solimena (detto l’Abate Ciccio)- Santa Chiara – XVIII secolo

     Il monastero di Santa Chiara fu soppresso e tutti i suoi beni requisiti. Beni che il Monastero aveva acquistato con le doti che le ragazze portavano al momento della professione e con le donazioni.

Il Monastero di S. Chiara oggi è ricordato da una Scuola Elementare che porta il suo nome, invece del Monastero dell’Annunziata, nessuno ha più un ricordo, perché i governanti dell’epoca dedicandolo a “G. Pascoli”, hanno lasciato nell’oblìo un pezzo importante della storia di Foggia.

 

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