IL SANTUARIO DELLA MADONNA INCORONATA DI FOGGIA

IL SANTUARIO DELLA MADONNA INCORONATA DI FOGGIA

di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia

L’attuale complesso del Santuario, opera dell’architetto Luigi Vignetti di Roma, venne realizzato fra il 1954 e il 1965.

“Cento lire per un mattone, cento lire per un mattone!” gridava in un microfono gracchiante uno dei sacerdoti che all’epoca lo custodivano. E mattone dopo mattone, vedi il campanile, il nuovo Santuario venne realizzato.

Com’era prima, molti non l’hanno visto, altri ne hanno solo qualche ricordo. Un prezioso verbale di consegna beni immobili, datato 1868, ce lo restituisce nella sua consistenza ed estetica originaria.

 

Elenco degl’immobili che si consegnano dal Municipio di Foggia al Direttore dello Spedale Civico [Archivio di Stato Foggia – Prefettura – Serie II^]

 … omissis …

Il Santuario dell’Incoronata consiste giusta la seguente descrizione:

La chiesa à una sola porta d’ingresso con tamburo di legno abete dipinto verde. Al muro di prospetto vi sono due finestre coverte a lastre e ringhiera di ferro. Costa di una sola navata con soffitto di  legno e tela, e 5 finestroni del pari rivestiti di lastre e retina di ferro. In essa vi sono cinque altari di tufo, cioè quattro nella navata stessa ed un in fondo sotto la volta della cappella soprastante della Madonna.

Madonna dell'Incoronata

         Su tre di questi altari vi sono altrettanti quadri in tela assicurati al muro rappresentanti S. Giovanni di Dio, la Natività di Nostro Signore ed il Crocifisso. Su del 4° altare evvi una nicchia con dentro l’urna di legno contenente le ossa di S. Amanzio. E finalmente su l’ultimo altare l’immagine di Maria Santissima Incoronata dipinta su legno abete con al disotto piccolo cancello di ferro. I due altari a mano sinistra di chi entra sono chiusi da una ringhiera di ferro sormontata da un bastone di legno, avente la corrispondente apertura con ginuflessario ed un piccolo armadio a forma di cassonetto con pietra marmo conficcata al muro da servire per conservare gli arredi sacri.

         Quattro dei descritti altari sono muniti di predella e portieri. Sulla porta d’ingresso evvi la contoria con gradinata chiusa tutta di legno abete. Per doppia gradinata di pietra costeggiata da ringhiera di ferro si ascende alla cappella di Maria Santissima dell’Incoronata. Il pianerottolo è sostenuto da quattro colonne, ed altre due costituiscono una specie di peristilio, i di cui due ultimi vani laterali hanno ciascuno un balcone di ferro. Il presbiterio è di marmo con porta ottone, e di marmo è l’altarino e la nicchia ove è riposta la sacra Immagine, sormontata da una grande corona di legno dorato.

         La Santa Immagine a mezzo busto di legno, poggia su di un antichissimo albero di quercia. Ai laterali dell’altare vi sono due finestrini con lastre e retina di ferro.

         Un’apertura con lastre e cancello di ferro mena dalla cappella ad una loggetta esterna con balcone di ferro. Dalla cappella stessa si passa alla sagrestia che à una finestra con lastre e maglie di ferro. Da questa si va in una stanza interna dalla quale si passa all’unico corridoio. Esistono in questo ventuno stanze compresa l’anticucina, la cucina ed una dietro cucina con pozzo. Queste stanze munite di chiusura di abete sporgono tutte sul gran loggiato che circonda l’intero edifizio.

         Per una scala fiancheggiata da una ringhiera di ferro, che smonta in un fondaco, si scende al piano.

         Sono sottoposti all’edificio summenzionato 17 fondaci muniti parte di oscuri interi, parte a mezza fabbrica. Fra essi vi è una stalla a tre corsee, una delle quali è divisa a fabbrica e suddivisa in modo a formare tra stanzini. Le mangiatoie sono a fabbrica.

         Esiste pure un pozzo pubblico coverto a fabbrica sostenuto da 4 colonne di tufi. Dirimpetto la chiesa, ed a pochi passi di distanza vi è un pezzo di terreno prativo della estensione approssimativa di ettari 1,23,45.

 Dell’originaria struttura del Santuario non restano che alcune epigrafi su pietra ed alcuni stemmi opportunamente recuperati ed inseriti nell’attuale facciata principale e sul lato, verso la cappella all’aperto.

La “lettura” delle epigrafi e degli stemmi a cura della signora LUCIA LOPRIORE, esperta in araldica, membro ordinario della società di Storia Patria  per  la Puglia

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 Epigrafe commemorativa di Papa Gregorio XIII Boncompagni 1582

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 Stemma di Papa Gregorio XIII Boncompagni

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Stemma del card. Giovanni Battista Salerno

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 Epigrafe commemorativa riferita al card. Giovanni Battista Salerno. (1729)

DSC_0861bis Stemma civico

DSC_0868bis Stemma del card. Antonio Carafa, Abate Commendatario della grangia dell’Incoronata nel 1582.

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 Epigrafe risalente  al 1741 e parla della devozione di re Carlo III ed Amalia di Sassonia alla Madonna.

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 Stemma dell’Ordine di Don Orione

Epigrafe

 Epigrafe commemorativa con stemma papale di Papa Paolo VI

 

Pubblicato il: 15 Lug 2013

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