Il Sacro Tavolo in Africa Orientale Italiana

Il Sacro Tavolo in Africa Orientale Italiana

(a cura di Bruno e Donatella Di Biccari)

Il voto della cittadinanza foggiana di mandare in Africa il fac-simile del Sacro Tavolo di Maria SS. dei Sette Veli è divenuto realtà.

Sabato 5 Settembre 1936 alle ore 19, ebbe luogo la solenne processione per accompagnare il Sacro Tavolo dalla Cattedrale alla Stazione di Foggia.

Abbiamo assistito ad una meravigliosa manifestazione di fede e di patriottismo che ha affratellato tutti in unico slancio di amore alla Celeste Regina.

Aprivano la processione reparti di truppa seguiti da giovani e giovane, da tutte le Confraternite Religiose, i Terziari Francescani, il Piccolo Clero ed il Clero secolare re regolare, il Capitolo Cattedrale con S. E. Mons. Fortunato M: Farina Vescovo della Diocesi.

Sopra un trono, adorno di ricchi damaschi e di fiori, veniva portato a spalle il Sacro Tavolo circondato dai Legionari reduci dalla Campagna d’Africa.

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Seguivano tutte le Autorità civili, militari e politiche, indi le Suore e i Conservatori, giovani ragazze e ragazzi, le Associazioni Cittadine, gli Uomini e i Giovani Cattolici, le Donne e le Giovani Cattoliche e le Terziarie. Chiudeva e fiancheggiava la imponente Processione un’immensa folla di popolo. Durante il corteo la banda musicale e la fanfara allietavano la folla con belle suonate. Partita dalla Cattedrale la Processione sfilò per Via Arpi, Via Vincenzo Capozzi, Corso Garibaldi, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Lanza, Piazza Cavour ed il Viale XXIV Maggio. Tutte le vie erano illuminate a festa e tutti i balconi riccamente adornati con drappi, fiori e luci.

Giunto nella Piazza della Stazione, il Corteo sostava, disposto in bell’ordine. S. E. Mons. Vescovo da apposito podio pronunziò un vibrante discorso ripetuto limpidamente dal megafono. Egli disse, tra l’altro, che come l’Oriente al tempo della iconoclastia affidava alle nostre terre, particolarmente della nostra Puglia, le Sacre Immagini della Madonna, oggi è l’Occidente che le restituisce all’Oriente, non negli originali, che sono tante gelosamente custoditi dalle nostre popolazioni, ma in fac-simili per riportarvi la luce della civiltà cristiana che s’irradia da Roma e affinché i figli lontani della Patria, nel compiere la loro opera civilizzatrice, abbiano sempre vivo il ricordo della Fede avita e sperimentino la protezione della Regina dei Cieli. S.E. chiudeva il suo discorso ringraziando vivamente le autorità, che con la loro presenza avevano reso più bello il Corteo ed in ultimo benedisse la folla immensa col Sacro Tavolo.

La folla si riversò nella città contenta di aver assistito ad uno spettacolo grandioso, che si svolse senza incidenti di sorta.

La sosta alla Stazione e partenza

Il Sacro tavolo fu portato nella Sala di I classe gentilmente concessa dalla Amministrazione delle Ferrovie e quivi fu un accorrere di paesani e di viaggiatori per venerare la Sacra immagine custodita dai Vigili Urbani.

Alle ore 12,30 circa 300 pellegrini foggiani erano pronti per la partenza ed affollavano la sala di I classe facendo corona al Sacro Tavolo, lieti di affrontare il disagio del viaggio notturno per piacere alla Madonna. In mezzo a loro si trovava Mons. Vescovo con Mons. Cavotta e due dei componenti del Comitato sigg. Raffaele Fuiano e Paolo de Troia con l’instancabile D. Michele Scotto.

Alle ore 1,30 appena è dato l’avviso dell’arrivo del treno popolare da Bari, ecco i pellegrini dare l’assalto ai vagoni, mentre il Sacro Tavolo veniva adagiato in uno dei essi dai Soldati Legionari. Il viaggio fu rallegrato dalle preghiere e dalla letizia dei viaggiatori, ai quali parve troppo breve la durata.

Alle 6 precise il treno arrivò alla Stazione di Napoli ed ecco i pellegrini scendere frettolosamente dai vagoni e stringersi intorno al Sacro Tavolo e al Vescovo.

L’arrivo a Napoli  –  Il Santuario di Portosalvo

Si formò ben presto un ordinato corteo, il quale seguendo il Sacro Tavolo, sempre portato dai Legionari, passò trionfalmente per il rettifilo contando il Rosario, fra l’ammirazione dei Napoletani, che devotamente si scoprivano e facevano ale al passaggio della Sacra Immagine e del corteo. E così si giunse a Piazza della Borsa e di là volgendo a sinistra, si pervenne alla porta della Chiesa-Santuario di Maria SS. di Portosalvo.

Si spalancano le porte: la Chiesa si trova illuminata sfarzosamente a lampadine elettriche e preparato un altarino in cornu evangelii, ricco di ceri e di fiori, su cui fu collocato il Sacro Tavolo. I pellegrini affollano la bella Chiesa e ascoltano devotamente la Messa celebrata da S.E. Mons. Vescovo assistito da Mons. L. Cavotta. Dopo l’Evangelo Mons. Cavotta parlò ai pellegrini spiegando l’alto significato dell’invio del Sacro Tavolo in Africa. Quasi tutti i pellegrini fecero la Santa Comunione e, finita la bella funzione, essi si sparpagliarono per le vie della bella Napoli per prendere posto nei loro alloggi. Il Sacro Tavolo rimase esposto per tutta la Domenica e il Lunedì e, in questo tempo, moltissimi foggiani, residenti a Napoli, avendo avuto notizia dell’arrivo del Sacro Tavolo, si recarono nella Chiesa di Portosalvo per salutare la loro Celeste Patrona. Quante scene commoventi!

Da Portosalvo al Porto

Alle ore 16 del Lunedì i pellegrini si trovano di nuovo riuniti nella Chiesa di Portosalvo; la Piazza antistante è affollata da fedeli Napoletani e da Carabinieri in alta e semplice tenuta, da Vigili Urbani e da Agenti di P.S. al comando di due Commissari. Si forma un devoto corteo. Precedono le donne, i piccoli amici di Gesù, accompagnati dalle Suore, poi i Padri Trinitari con S.E. Mons. Farina, Mons. Cavotta, il Can. Vaglienti, don Michele Scotto, Padre d’Orazio del SS. Redentore, in rappresentanza dei Padri Liguorini don Antonio d’Augelli con lo zio Can. Nardella. Prendeva pure parte al corteo don Giovanni Barone Duca di Jelsi quale rappresentante dell’aristocrazia Foggiana ed il Sig. Gabriele Fasano, anche di Foggia ed ora Presidente della Unione Parrocchiale degli Uomini Cattolici della Parrocchia la Rotonda con un numero di soci e un fitto stuolo di uomini. Il Sacro Tavolo, portato sempre dai Legionari era fiancheggiato da Carabinieri in alta tenuta e dai VV.UU.  Il  corteo si mosse al suono del campanone del Santuario di Portosalvo e cantando il rosario sfilò per la via della Marinella fra due ale di popolo devoto.

Il piroscafo Mazzini verso Mogadiscio

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Dopo una mezz’ora di cammino si arriva al Porto e, fra il movimento vorticoso degli Agenti del Porto, il corteo va a collocarsi sulla banchina, presso il magnifico piroscafo “Mazzini”, candido come la neve ed ormeggiato nel Porto, pronto a salpare per Mogadiscio. Il Sacro Tavolo passa trionfalmente tra la folla plaudente e piangente e per la scala di legno sale sul piroscafo e viene collocato di faccia al popolo. S.E. si rivolse dall’alto del piroscafo belle parole alla folla sottostante e, fra l’altro, disse che se S. Alfonso, il quale vide apparire la Madonna e poi ne dipinse il volto, avesse preveduto che la Sua pittura un giorno sarebbe andata in Africa per portare colà la sua benedizione materna, sarebbe morto certamente di gioia. Erano presenti sul piroscafo, mentre il Vescovo parlava, il Comandante Cav. Giuseppe Materassi, il V. Comandante e tutti i viaggiatori. Erano presenti ancor due Frati Francescani i quali con quel medesimo piroscafo partivano per Mogadiscio. A loro fu affidato il Sacro Tavolo, nonché al Comandante che, con pietà non comune, volle prendere in consegna il Sacro Tavolo, facendolo collocare nella sala di I classe, circondandolo di fiori freschi, offerti dai viaggiatori, e di piante tropicali.

La folla cantò ancora devotamente inni sacri e dopo la benedizione, impartita dal Vescovo col Sacro Tavolo, si sciolse inneggiando alla Madonna dei Sette Veli.

Chi può descrivere con adeguate parole la bella scena della partenza del Sacro Tavolo? Furono dei momenti sublimi che difficilmente potranno dimenticarsi.

 

All’arrivo del piroscafo al porto di Mogadiscio il Sacro Tavolo sarà trasportato dai Frati Francescani in quella Cattedrale ed i foggiani colà residenti gioiranno all’arrivo del Simulacro della Vergine Santissima dei Sette Veli.

Il Presidente del Comitato, Mons. Cavotta, la sera stessa comunicò con posta aerea a S. E. Mons. Filippini, Vicario apostolico di Mogadiscio, la partenza del Sacro Tavolo accompagnato dai due Padri Francescani.

Ritorno a Portosalvo

All’uscita del porto, tutti quelli che erano stati presenti all’imbarco del Sacro Tavolo composero subito un altro corteo per accompagnare il Vescovo, il Comitato ed i Sacerdoti alla Chiesa di Portosalvo.

Quivi S.E. dinanzi alla porta del Santuario rivolse parole di ringraziamento a tutti i presenti e specialmente ai rappresentanti della forza pubblica per la bella riuscita della festa, dovuta al loro intervento.

Inoltre furono ringraziati il Rettore del Santuario di Portosalvo, Mons. Giuseppe Puglia, per la gentile ospitalità data al Sacro Tavolo ed ai pellegrini nella propria Chiesa e a tutti coloro che lo coadiuvarono in tale occasione.

La Madonna dei Sette Veli a Mogadiscio 

Mons. Venanzio Filippini, Vicario Apostolico di Mogadiscio, in data 9 ottobre 1936 scrive una lettera al Rev.mo Prof. Mons. Luigi Cavotta che qui si trascrive: “fu proprio una graditissima disposizione della Provvidenza che a bordo del Piroscafo “Mazzini” si trovassero due Padri Missionari Francescani diretti a Mogadiscio. Grande gioia fu per tutti i passeggeri avere a compagnia nel lungo viaggio tanto i Padri che l’immagine della Madonna. Anzi un giorno di domenica tutti richiesero che la Madonna fosse esposta e che si celebrasse il Santo Sacrificio della Messa, il che si fece nel salone di prima classe. Il Piroscafo “Mazzini” il 23 settembre 1936 arrivava nella baia di Mogadiscio. Il giorno dopo veniva sbarcata la sacra Icone e trasportata al Vicariato Apostolico, dove è stata ricevuta da S.E. Mons. Vescovo e posta nella sua Cappella privata in attesa di essere esposta nella Cattedrale, e dedicare un giorno festivo al suo culto.

Fu un continuo pellegrinaggio di buoni soldati e di borghesi, foggiani specialmente, felici di rivedere la loro cara Madonna, venuta a portare un sorriso e un lembo della loro terra. Domenica 11 Ottobre 1936 fu il giorno stabilito. Venne eretto un altare in mezzo alla chiesa, ornata di fiori, ceri e drappi, sui quali spiccava l’argentica luminosa Immagine.

Mons. Vescovo celebrò la Messa Prelatizia, accompagnata dal canto dei nostri bimbi ; al Vangelo disse fervidi parole di occasioni. Alle ore 9 ebbe luogo la Messa cantata dalla “Schola Cantorum dei bambini dell’Orfanotrofio. A sera, dopo i Vespri solenni, P. Adiuto Putignani, uno dei missionari che aveva assistito al trionfo della “Madonna dei Sette Veli” a Napoli, ha cantato le glorie del Sacro Tavolo dinanzi ad una folla immensa. Migliaia e migliaia di persone sono passate dinanzi alla Madonna in quel giorno sacro: l’ammirazione e le esclamazioni di devozione erano unanimi.

La copia fedelissima e artistica della vetusta Icone dei Sette Veli che Foggia ha voluto donare alla nostra Somalia, è in attesa di proseguire il suo viaggio per l’interno. Felice quel paese che potrà venerarla.

Mons. Luigi Cavotta, Presidente del Comitato, si era fatto promotore di raccogliere fondi per acquistare due bellissime lampade da appendersi ai lati del Sacro Tavolo, nel settembre del 1937.

Il Segretario P. Filiberto Tenizzi Segretario di Mons. Filippini, Vicario Apostolico di Mogadiscio, in data 18 ottobre 1937 nel ringraziare Mons. Cavotta e la popolazione di Foggia per le bellissime lampade, omaggio devoto alla Celeste Patrona di Foggia, comunica la situazione in cui si trova il Sacro Tavolo “attualmente l’immagine taumaturga della Madonna dei Sette Veli, trovasi ancora a Mogadiscio nella Cappella privata di S.E. Mons. Vescovo.

Sono in previsione le apertura di diverse nuove stazioni missionarie che potranno attuarsi al ritorno di S.E. e sicuramente ad una di esse verrà destinato il quadro della Madonna dei Sette Veli

Sarà premura di Mons. Filippini stesso darle comunicazione del nome del fortunato villaggio al quale verrà assegnato l’onore di ospitare e di accogliere un tanto tesoro.

Frattanto voglia gradire Mons. I sentimenti più vivi della nostra devozione e riconoscenza che vorrà partecipare anche agli altri membri del Comitato e a tutto il popolo foggiano.

Si racconta che fu donata alla missione di Afgoi e da allora non si è saputo più niente .

 

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