Fame e borsa nera 3^ parte

“Rombi,  storie & scorie di una guerra”

FAME E BORSA NERA

di Raffaele de Seneen e Romeo Brescia

3^ parte

La rivota del pane,  così  titola il resoconto del militare americano-fotoreporter che ne trasse alcune immagine fotografiche, della primavera del’46 a Foggia ebbe un’appendice, un’appendice abbastanza lunga e per certi versi anche inaspettata vista la situazione ed i tempi in cui i fatti si svolsero. Il  tributo di sangue pagato: un morto (Giuseppe Roberto muratore), da parte dei tumultuanti, e una ventina di feriti non furono sufficienti a far girare pagina. Ci furono invece arresti, giudizi e carcerazioni.

Furono denunciati alla Procura della Repubblica di Foggia, per corteo non autorizzato, quaranta tra lavoratori e dirigenti sindacali dell’epoca. Il processo restò pendente per dieci anni, e il 4 agosto 1956 la Procura della Repubblica di Bari li rubricò come “rapina aggravata”, finirono in carcere quattro lavoratori (Rotondo, Martinelli, Santangelo, Petrilli), tutti di Foggia, gli altri furono denunciati a piede libero.

Il fatto è stato ripreso da Myriam Bergamaschi nel suo libro “Caro papà Di Vittorio – Lettere al segretario generale della CGIL, edizione 2008,  che fra le tante pubblica due lettere scritte ed inviate a Di Vittorio dalle mogli di due condannati al carcere per i fatti del 30 marzo 1946.

Di Vittorio

La prima:

Foggia, 18 gennaio 1957

Onorevole Di Vittorio

Vi ringrazio del buon pensiero che mi avete spidito il vaglia bancario e quel giorno furono molto utile per miei figli l’avevo scalzi e l’ho comperato le scarpe a chi era più necessario. Caro Onorevole voi siete già al corrente che a Foggia lavori per le donne non ce né perciò è molto dura a tirare la vita avanti e senza avere un aiuto voi siete padre di figli e considerate le mie condizioni con 5 figli a casa ecc. Vi prego a voi non vi mancate vi potete interessarvi del processo sono passati più di 5 mesi e la fissazione della causa non si sa ancora. Se potete scrivere voi al Presidente Stallone della Corte d’Assise perché gli Avvocati ci hanno assicurati per la prossima cassazione, ma quello che speriamo che il nostro processo fosse il primo, perciò quanto vale una vostra raccomandazione.

Non mi resta altro vi ringrazio del buon pensiero e spero di averlo per i miei 5 figli e del mio marito detenuto.

Vi saluto vostra compagna

                                                                          Santucci Michelina

 

La seconda:

Onorevole Di Vittorio

La sottoscritta Rotondo Grazia essendo una Mamma di 4 figli e trovandosi mio marito al carcere di Foggia per lo sciopero del 1946 avendo i bambini senza pane scalzi e senza fuoco ammalati sono 5 mesi che mio marito che sta dentro e non so a chi debbo rivolgermi per avere un aiuto mi hanno detto di rivolgermi a voi [incomprensibile] le sofferenze altrui non sono assistita da nessuna parte avendo una domanda per avere la befana dei bambini non me la volevano accordare perché dicono che sono assistita dalla camera del lavoro alla quale non ò nessun aiuto perché forse la camera del lavoro sarà più disperata di me sperando che questa mia sia da voi ben esaminata con osservanza

Rotondo Grazia in Martinelli

Articoli recenti