LA CAMPANA DEL MUNICIPIO
Di Raffele de Seneen e Romeo Brescia
Se vuoi andare alla ricerca di campane, basta alzare la testa e ne trovi tante e di diversa tonalità nei campanili delle nostre chiese: piccole e grandi, sole o in gruppo, segnano lo svolgersi della vita religiosa dei vari quartieri.
Una campana del tutto unica, e dedicata a scandire i momenti della vita quotidiana civile di un paesino come di una città, è invece quella alla sommità della torre civica.
Queste torri, ma non è il caso della nostra, fin dal medioevo con l’età comunale (Italia centrale settentrionale) individuavano il governo locale e segnavano, per altezza, la sua superiorità rispetto ai palazzi nobiliari e dei cittadini facoltosi, più bassi.
Anche se si guarda la nostra Casa Comunale, costruita fra il 1928 e 1933 come “Il Palazzo del Podestà” su progetto dell’architetto Armando Brasini, Accademico d’Italia, e si considera la Foggia dell’epoca si capisce che la torre civica predominava l’intero panorama.
Circa la campana inserita nella torre, troviamo una dettagliata descrizione in un articoletto apparso il 30 settembre 1935 (Anno XIII E. F.) sul settimanale fascista del lunedì “IL POPOLO NUOVO – il Foglietto”.
Il resocontista ci dice che la campana pesante quintali 35,60 – alta metri 1,90 e con un diametro di metri 1,80 venne fusa presso le Officine Giustozzi di Trani e che porta la scritta
“Barbaros odi – Italo amo – Sonitu oro – Civisque clamo” [1]
Al suo centro campeggia il fascio littorio circondato da rami di quercia e lo stemma della città.
Ancora, in basso due ricche greche, una di spighe di grano e l’altra di foglie d’acanto, invece in alto sono incisi quattro aratri tirati ognuno da due buoi e guidati da un contadino.
Sicuramente i dettagli forniti nell’articolo sono frutto di una visione diretta della campana che dal piano stradale e zone limitrofe al Comune è poco visibile. Infatti, bisogna accedere alla Casa comunale, percorrere ampi corridoi che portano ad una scala metallica che consente di raggiungere la sommità della torre. E’ lì che la nostra campana civica si presenta in tutta la sua mastodontica bellezza.
La campana è posta all’altezza di 50 metri dal piano stradale e i suoi rintocchi si sono sparsi, l’ultima volta, per la città alle ore 9,39 del 22 luglio 2015 a ricordo dell’incursione area su Foggia del 22 luglio 1943 durante la Seconda guerra mondiale.
[1] Trattasi di scritta in un latino non dialogico, come ci spiega il Prof. Davide Leccese, ma tipico delle sintesi da lapide e da campane, e che così gentilmente ha per noi tradotto: “Ho odiato i barbari (i nemici), amo gli italiani, prego con il (mio) suono, e chiamo a raccolta il cittadino”.