“Mondo Donna”

   “Mondo Donna”         

“Mondo Donna”, la mostra fotografica di Teresa d’Agnessa, curata e allestita da Michele Sepalone, presso la sala AUSER in Via della Repubblica, 72 e che resterà aperta fino al prossimo 8 maggio 2015, sta riscuotendo un meritato successo. Il libro dei visitatori si riempie pagina dopo pagina con firme e lusinghieri commenti.

La mostra, le opere, quasi a ribadire il concetto: “Mondo è, mondo è stato e mondo sarà”… quello della donna, che genera, continua e si replica nel tempo in uno spazio senza soluzioni di continuità.

Tracce di un presente per noi passato che Teresa d’Agnessa, viaggiatrice-fotografa, è andata a cogliere con i suoi scatti fotografici in giro per paesi a noi “lontani”.  Istantanee degli ultimi dieci anni: appena ieri.

Non m’intendo di fotografia, mi piace, ammiro chi sa cogliere l’attimo, quello che subito dopo non c’è più. Ma ciò che mi ha indotto ad una maggiore riflessione, portandomi a ripassare le foto una volta, due volte, tre volte è il sottotitolo della mostra: “Il sorriso e il volto di donne in luoghi dove oggi è vietato sorridere”.  Perché?

I motivi possono essere tanti: povertà, insicurezza, lavoro duro, guerre, sottomissione, solitudine, abbandono ed altri ancora.

Le tre età - Sul Nilo - EGITTO 2010

Le tre età – Sul Nilo – EGITTO 2010

 

Volti asiatici, slavi dell’est, sudamericani, di tutto il mondo, un solo mondo che racconta la sua storia, ma è anche la nostra, la mia, perciò mi riconosco.

Lunghi scialli e fazzoletti in testa, la mia infanzia, anche da noi non solo per entrare in chiesa dove poi gli uomini stavano da una parte e le donne dall’altra. Così in casa, durante una festa, le donne appartate a perpetuare il loro ruolo di casalinghe e madri, a servire, portate a sorridere quasi con vergogna per l’allegria degli altri. Il sorriso le rende più belle!

Conversazione in Sicilia  - PALERMO 2011

Conversazione in Sicilia – PALERMO 2011

 

E ancora prima, me l’hanno raccontato, ero troppo piccolo, il balcone della nostra casa che condividevamo con i nonni materni dava sul mercato Ginnetto: le bancarelle, frutta-verdure-colori-sapori, le voci delle venditrici.

E mia nonna è  lì, sull’altra parete, qualche foto più in là, fazzoletto in testa, faccia segnata dal tempo, brunita dal sole, alle spalle un campo di frumento appena falciato,

la sento che dice contenta: “Ci sarà pane anche per quest’inverno!”.

 

Bancarella  Hai Phong - VIETNAM 2006

Bancarella Hai Phong – VIETNAM 2006

Mondo antico  -  Apamea  -  SIRIA 2007

Mondo antico – Apamea – SIRIA 2007

 

 

 

 

 

 

 

Subito dopo c’è mia madre, lavora la lana con gli appositi ferri: un maglioncino per me, o un paio di calzerotti da notte per vincere il freddo delle lenzuola quando fa freddo, e poi all’uncinetto, un centrotavola di filo bianco per dare un tocco particolare anche ad una casa modesta.

La merlettaia - Yaroslav - RUSSIA 2010

La merlettaia – Yaroslav – RUSSIA 2010

 

Maglia su maglia, nodo dopo nodo, volti comunque sereni anche se non sempre sorridenti che nascondono le fatiche e le ansie quotidiane, la donna continua a “creare”, non so di donna che abbia dichiarato una guerra.

Sul fiume Thu Bon - Hoi An - VIETNAM 2006

Sul fiume Thu Bon – Hoi An – VIETNAM 2006

 

Le donne sulle barche, come i “sandali” dei pescatori poveri del Lago di Lesina che si offrivano per trasportarle, braccianti e contadine povere con i loro uomini, sull’altra sponda dove occupavano le terre negate dai “padroni del lago”, e sprofondate nel fango, bonificavano e conquistavano nuovi campi da coltivare, era l’inverno del 1955. Le altre, al  paese, aspettavano alla finestra, sul balconcino o sull’uscio di casa, sedute su una “chianga” il loro padre-figlio-marito-fratello che rientrava dal turno di occupazione, unica pausa di riposo della giornata. Il ritorno per l’unico pranzo del giorno, “un boccone”, da dividere insieme, nello stesso piatto.

Anche mia figlia oggi siede con le amiche, all’aperto, al tavolo di un bar; mia madre non lo faceva, a mia nonna era proibito.

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Un tè da Pierre Loti – Quartiere Eyüp Istanbul – TURCHIA 2011

 

L’augurio è che Teresa d’Agnessa continui a viaggiare e a fermare nei suoi scatti altri mondi da raccontarci.

                                                                                                            di   Raffaele de Seneen

 

 

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